Un nuovo seme sta germogliando dalla creatività della Cooperativa Samuele. È tenace come l’ortica, frizzante come la canapa e colorato come il lino: si tratta del progetto Filarium, presso l’Istituto Superiore Centro Moda Canossa (in avanti scritto C.M.C.).
Dalla scorsa primavera il dirigente scolastico ha affidato infatti alla cooperativa la creazione di un orto-laboratorio scolastico sul tema delle fibre tessili vegetali. Non solo un’esposizione delle piante che danno origine al nostro vestiario ma un’opportunità nuova, per tutte le studentesse e gli studenti del C.M.C., di sperimentare l’intera filiera dal seme al gomitolo.
Fin dalla prima fase di ideazione e sperimentazione del progetto sono state coinvolte alcune studentesse con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.) frequentanti l’Istituto e, tra marzo e giugno, sono state realizzate con loro le prime aiuole, così da poter beneficiare da subito di fragole, piante aromatiche ed orticole, iniziando al contempo la sperimentazione del lino e del cotone. E così lo scorso settembre, grazie al primo covone di lino, sono iniziate le prove di estrazione della fibra tessile. Con l’estate ad essere cresciuto però è anche il numero di studentesse B.E.S. che partecipano con impegno a questo progetto: a lavorare l’orto dell’istituto Canossa, infatti, in questo momento sono 13 alunne.
C’è ancora molta strada da fare: le aiuole provvisorie stanno scomparendo, mentre prendono piede quelle permanenti, il lino vecchio sta per essere trasformato e altre fibre tessili stanno comparendo. Abbiamo scoperto grazie a questo progetto, infatti, che oltre al lino e alla diffusa canapa, ci sono tante altre piante meno conosciute e considerate per la loro grande importanza nell’ambito tessile. La ginestra, per esempio, generalmente nota per il suo bellissimo fiore ricadente giallo, consente di creare un tessuto di ottima qualità. E, ancora più sorprendente, l’ortica: abbiamo imparato che i tessuti che ne derivano sono belli e resistenti e in Germania erano molto utilizzati fino a pochi decenni fa.
Questo viaggio ci ha già fatto fare tappa in Val d’Ultimo e in Val di Peio, dove il lino ha una lunga tradizione e dove abbiamo incontrato Sonia, che si è aggiunta alla squadra di educatori di questo progetto grazie agli insegnamenti ereditati dalla nonna sulle fibre naturali. Le competenze di Sonia spaziano infatti dalla coltivazione alla tessitura, passando per le tinture naturali, ed è riuscita a trasmetterle alle studentesse che con soddisfazione si sono sperimentate sulle stampe naturali su fibre vegetali, creando vere opere d’arte.
Purtroppo, è difficile pensare di recuperare oggi queste filiere produttive ed economiche, per quanto sostenibili a livello ambientale, ma non poniamo limiti a future possibilità e sperimentazioni in collaborazione con il nostro laboratorio del cuoio. Per il momento, chi verrà alle porte aperte del C.M.C., potrà osservare quanta bellezza sono ancora in grado di donare queste antiche pratiche e quanto impegno hanno investito le studentesse coinvolte. Alcune di loro hanno limiti linguistici, di mobilità o faticano a relazionarsi con il mondo, ma conservano in maniera evidente una grandissima capacità di fiorire.